Tullio Pericoli

Dai paesaggi del mondo ai ritratti di scrittori e uomini di cultura. Le opere di Tullio Pericoli esposte alla Galleria Ceribelli di Bergamo.

Tullio Pericoli

L'artista

Tullio Pericoli è l’artista conosciuto in tutto il mondo per i suoi ritratti di scrittori e uomini di cultura, ma è anche un grande disegnatore di paesaggi. Nasce nel 1936 a Colli del Tronto, un piccolo borgo in provincia di Ascoli Piceno e fin da bambino ama disegnare, tant’è che già in tenera età inizia a collaborare con diversi giornali locali. Si iscrive alla Facoltà di Giurisprudenza per volere della famiglia, un percorso di studi che non sente suo e che abbandona all’età di venticinque anni trasferendosi a Milano dove si afferma come pittore e disegnatore. Dagli anni Settanta espone le sue opere a Milano, Parma, Urbino, Ivrea e inizia la collaborazione con la rivista “Linus”, con il “Corriere della Sera” e con “L’Espresso”.

I riferimenti artistici di Tullio Pericoli sono tantissimi ma due sono i principali dai quali ha tratto ispirazione. Il primo artista fondamentale per lo studio del segno e del disegno è Rembrandt con le sue acqueforti; il secondo invece, centrale per lo sviluppo della pittura, è Paul Klee.

Con il disegno e la pittura, Tullio Pericoli vuole raccontare il suo pensiero sul mondo in cui vive, li considera un modo per comunicare con le persone. E così ha fatto per diversi anni, lavorando per i giornali e facendo satira politica e disegni che commentavano vicende che accadevano intorno a lui. Tuttavia, nel profondo cuore dell’artista c’è sempre stata la pittura con i suoi colori e la sua forma pura.

grafica Tullio Pericoli

I paesaggi

L’arte di Pericoli inizia con i “ritratti del mondo”. I paesaggi sono per l’artista un soggetto affascinante che va ricercato a fondo perché racconta la storia di una comunità, forma le persone che vivono in quel luogo. Il primo a commissionargli il ritratto di un paesaggio è stato negli anni Sessanta Italo Pietra, direttore del Giorno, giornale per il quale Pericoli stava lavorando. Questa richiesta scatena nell’artista una serie di emozioni che gli fanno capire che quella è la direzione verso la quale deve andare. Il paesaggio che Italo Pietra gli aveva richiesto era Colli del Tronto, il paese d’origine di Pericoli, e quando l’artista vi si reca si accorge di non averlo mai osservato con attenzione prima di quel momento e comprende solo in quell’istante la possibilità di trasformare, attraverso l’arte, un luogo in un paesaggio.

I panorami dell’Italia centrale hanno ispirato fin dal 1200 numerosi artisti e, come loro, anche Pericoli. Ha voluto studiare il paesaggio e ritrarlo da diversi punti di vista: si è aggirato all’interno per capire come era fatto sotto e, poi, l’ha osservato con gli occhi di un uccello, dall’alto verso il basso.

Non solo le pianure, le colline, i borghi, i campi coltivati delle Marche, Pericoli ha dedicato una serie di tavole, carte e tele anche ai paesaggi del Piemonte, del quale era innamorato. Lo ha osservato dall’alto, come se fosse sospeso su una mongolfiera, e con le sue mani, le sue matite e i suoi pennelli ha dato vita a opere simili ad atlanti immaginari sottratti delle case, perché il soggetto protagonista era la terra, il paesaggio.

Tullio Pericoli ritrattista

I ritratti

Tullio Pericoli è conosciuto in tutto il mondo per i suoi ritratti di scrittori e grandi uomini di cultura. Disegni dal tratto elegante e leggero così come i suoi acquerelli che ancora oggi vengono pubblicati su riviste e fanno da copertina a numerosi libri di diverse case editrici.

Negli anni ha ritratto con ironia moltissime personalità di autori come Franz Kafka, Virginia Woolf, Ernest Hemingway, Pier Paolo Pasolini, Samuel Beckett, Beppe Fenoglio, Primo Levi e Italo Calvino, ma anche figure del mondo dell’editoria come Carlo Caracciolo. Umberto Eco nel 1990 commentava le opere di Pericoli sostenendo che ritrarre un volto significa ritrarre un pensiero, una propria visione del mondo, uno stile poetico o narrativo, puntando diritto all’anima.

Arialdo Ceribelli, il fondatore della Galleria Ceribelli di Bergamo, è un grande esperto conoscitore di grafica. Infatti, nel 1993 quando inaugurò la Galleria, lo fece con una mostra dedicata all’opera grafica di Lucian Freud. All’interno dello spazio espositivo bergamasco troviamo opere grafiche di Rembrandt H. van Rijn, Albrecht Dürer, Francisco Goya, Edouard Manet, i grandi maestri del passato, ma anche quelle di Tullio Pericoli e Gianfranco Ferroni, artisti d’arte contemporanea.

Tra le opere grafiche di Pericoli esposte alla Galleria Ceribelli troviamo “Terre” (2000), “Vaso rosso” (2001) e i ritratti “Franz Kafka” (2002), “Eugenio Montale” (2013) e “Virginia Woolf” (2013) ed è proprio la Galleria ad aver curato il catalogo ragionato dell’opera grafica Tullio Pericoli.

Hai qualche domanda?

Contattaci

Compila il form per avere informazioni su opere, artisti, mostre e collaborazioni. Ti ricontatteremo nel più breve tempo possibile.

I campi contrassegnati da * sono obbligatori.