Galleria

Galleria

La nostra storia

A partire dai primissimi anni di attività, la filosofia della Galleria è sempre stata quella di affiancare mostre di grandi maestri dell’arte antica e contemporanea a nuove proposte di giovani meritevoli, tramite una continua e attenta ricerca nel mondo dell’arte, da offrire con continuità alla città di Bergamo.

La storia della Galleria Ceribelli nasce dalla passione del fondatore Arialdo Ceribelli, studioso, collezionista ed esperto conoscitore della grafica originale e in generale dell'arte figurativa del Novecento. Responsabile per oltre vent'anni, dal 1965 al 1990, delle ricerche iconografiche presso la storica casa editrice Minerva Italica attiva dal 1952 a Bergamo, marchio di riferimento nel panorama della didattica, Arialdo Ceribelli ha avviato la sua attività autonoma come curatore di mostre e di cataloghi ragionati di grandi incisori antichi e moderni.

L'inaugurazione nel 1993 della galleria d'arte moderna e antica in via San Tomaso a Bergamo, a pochi metri dall'Accademia Carrara e dagli spazi della GAMeC, ha coinciso con una importante esposizione – la prima in Italia – dedicata alle incisioni di Lucian Freud, maestro inglese di cui Ceribelli ha curato, nel 1995, con Craig Hartley, il catalogo generale delle acqueforti, The Etchings of Lucian Freud: A Catalogue Raisonné 1946-1995, pubblicato da Alcon Edizioni, Marlborough e Ceribelli.

Fin da questi esordi significativi, il programma della galleria si è distinto per un respiro internazionale e un costante riferimento al mondo britannico con cui ha mantenuto un legame costante negli anni, seguendo il mercato delle stampe d'arte sulla piazza londinese e, contemporaneamente, invitando autori anglosassoni a dialogare o ad alternarsi con i nomi della sua scuderia italiana. Fra questi spiccano i protagonisti del movimento della Metacosa nato nel 1979: Gianfranco Ferroni, Lino Mannocci, Giuseppe Biagi, Giuseppe Bartolini, Giorgio Tonelli, Bernardino Luino e Sandro Luporini.

L'amicizia profonda, la stima e la sintonia intellettuale con Ferroni hanno segnato, in particolare, tutto il percorso della galleria che ne ha promosso la ricerca e ne tutela tutt'oggi l'opera e la memoria. Al 2002 risale il catalogo delle incisioni curato con Franco Marcoaldi, edito da Lubrina; nello stesso anno la galleria ha prodotto il film La notte che si sposta. Gianfranco Ferroni, con la regia di Elisabetta Sgarbi, presentato alla 59a Mostra d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia.

Nel 2006 è stato ultimato il catalogo ragionato delle litografie, curato con Chiara Gatti e con un testo di Marco Vallora. L'anno seguente, la galleria Ceribelli ha collaborato alla realizzazione della retrospettiva dedicata al maestro livornese allestita al Palazzo Reale di Milano e alla GAMeC di Bergamo, con scritti a catalogo (Skira) di Vittorio Sgarbi, Luca Ronconi, Alberto Boatto, Silvio Lacasella, Valerio Magrelli, Franco Marcoaldi, Casimiro Porro, Marco Vallora. Oggi prosegue in quest'opera di valorizzazione con un circuito di mostre già presentate agli Uffizi di Firenze (2015), a cura di Vincenzo Farinella con un testo di Antonio Natali, a Casa Raffaello e al Palazzo Ducale di Urbino (2016) e al Palazzo Mediceo di Seravezza (2018).

Anche dal rapporto di grande stima e familiarità con Lino Mannocci, conosciuto già nel 1968, sono nate nel tempo mostre e pubblicazioni curate a quattro mani con il pittore italiano, londinese d'adozione, fra cui: la rassegna Gli Amici Pittori di Londra (My Painter Friends in London) tenutasi nel 2007 in galleria a Bergamo, seguita nel 2008 dalla mostra Genius Loci, nel 2010 Another Country presso la Estorick Collection di Londra, e nel 2015, Vital Signs alla Clifford Chance di Londra, presentata poi alla Fondazione Bottari Lattes a Monforte d'Alba. Con tale Fondazione la galleria Ceribelli ha siglato una collaborazione duratura, caratterizzata da mostre di fotografia, come la più recente retrospettiva riservata all'amico e celebre fotografo Mario Dondero allestita nel 2018 e supportata dall'Associazione Giulia Falletti di Barolo.

In vent'anni fervidi di attività, la galleria Ceribelli si è concentrata sempre sullo studio della stampa d'arte e la ricerca dei suoi maestri, partecipando altresì a eventi fieristici internazionali come il Salon du Dessin et de l'Estampe di Parigi, la London Original Print Fair della Royal Academy, il Fotofever di Parigi e il Wopart di Lugano. Legati al mondo dell'incisione sono i suoi cataloghi ragionati. Oltre a quelli di Freud e Ferroni, il Salvator Rosa. Acqueforti 1615-1673 curato con Olimpia Theodoli nel 1992, presentato in occasione della mostra al Castello Comunale di Barolo, e il Manet. Incisioni, del 2004, dalla cartella di Alfred Strölin. Fra le mostre di grafica, si segnala la collaborazione con il Gabinetto delle Stampe e il Museo Civico delle Cappuccine di Bagnacavallo, dove la galleria ha contribuito, con prestiti e consulenze, alle antologiche di Max Klinger Inconscio, mito e passioni alle origini del destino (2018) e Albrecht Dürer. Il privilegio dell'inquietudine (2019) entrambe curate da Patrizia Foglia e Diego Galizzi.