Lino Mannocci

L’artista toscano Lino Mannocci è un incisore e uno dei sette artisti del gruppo della Metacosa

Lino Mannocci

L’artista e la sua carriera

Nato a Viareggio nel 1945, Lino Mannocci, poco più che ventenne e con una grande passione per l’arte, si trasferisce a Londra dove inizia a studiare alla Camberwell School of Art e alla The Slade school of Art, due Accademie di Belle Arti di fama mondiale e tra le più importanti e prestigiose del Regno Unito.

Durante il periodo di studi, inizia a sviluppare un forte interesse per l’incisione che continua a coltivare anche al termine dell’università, nel 1976, quando torna in Italia e trascorre molto tempo a Montigiano, un paesino situato tra Lucca e Viareggio, dove approfondisce sia gli aspetti pratici, sia quelli tipicamente teorici della nuova tecnica pittorica. 

Alla fine degli Settanta, aderisce al gruppo della “Metacosa”, mentre negli anni Ottanta espone per la prima volta in un museo, precisamente all’Hack Museum di Ludwighafen, in Germania e cura il Catalogo Ragionato dell’opera grafica di Claude Lorrain per le edizioni della Yale University.

Numerose sono le esposizioni di Mannocci negli anni novanta, che vola a San Francisco, New York, Londra, Bergamo e Firenze e collabora con la Curwen Gallery, con Art First di Londra e nella Galleria Ceribelli di Bergamo. È proprio qui che, nei primi anni duemila, cura la mostra e il catalogo Gli amici pittori di Londra, un omaggio alla pittura e all’amicizia. 

Nel 2004 tiene la sua personale “Let there be smoke” al Museo Hendrik Christian Andersen di Roma e negli anni successivi espone le sue opere a Mumbai e Delhi in India, ad Amherst nello stato del Massachusetts, a Cambridge e a Bath in Inghilterra, ma anche a The New York School of Painting di New York.

Nelle ultime decine d’anni, sono stati principalmente due i temi che hanno dominato la produzione pittorica di Lino Mannocci. Il primo lo ritroviamo sulle tele di grande formato dove protagoniste sono le architetture e sculture del Saloncino delle Statue; il secondo, invece, è il tema delle nuvole aleggianti ed eteree, al quale l’artista è molto affine e propone su tele di formato piccolo.

Nel 2015 la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Palazzo Pitti di Firenze ha ospitato la sua personale “Lino Mannocci – Recent Works e, nello stesso anno, in occasione delle celebrazioni per l’ottocentesimo anniversario della firma della Magna Carta, ha presentato una sua serie di monotipi nella Temple Church di Londra. Ancora oggi le sue opere sono presenti in vari musei europei e americani

Lino Mannocci incisore

Lino Mannocci e il gruppo della Metacosa

Tra gli anni Settanta e Ottanta, Lino Mannocci co-fonda il gruppo della Metacosa insieme ad altri sei artisti italiani: Giuseppe Bartolini, Giuseppe Biagi, Gianfranco Ferroni, Bernardino Luino, Sandro Luporini e Giorgio Tonelli.

Il nome “Metacosa” voleva coniugare i sette stili diversi dei pittori accomunati dall’ossessione per il realismo e dalla visione della “cosa” intesa come oggetto vergine e puro, scevro da ogni pregiudizio che, ognuno con il proprio stile, lo guardava e lo rappresentava come se fosse la prima volta che lo stesse guardando. Ogni artista del gruppo si concentrava su un tema diverso e Mannocci era l’autore dei quadri nei quadri. Amava complicare la “cosa” incorniciandola all’interno di riquadri e cornici posizionate in un ambiente. 

La prima mostra del gruppo della Metacosa ha avuto luogo alla Galleria dell’Incisione di Brescia nel 1979 e, qui, hanno avuto l’opportunità di diventare celebri nel grande pubblico, tant’è che ne seguirono diverse altre in tutta Italia. Tuttavia, però, nel tempo gli artisti rimasero incompresi e il loro movimento non ha purtroppo avuto una vita lunga, forse perché sopito da altre correnti artistiche di maggiore fama.

Nel 2004, però, Philippe Daverio ha voluto rendere omaggio a questi sette artisti allestendo allo spazio Oberdan di Milano una collettiva, alla quale ha partecipato anche Lino Mannocci, intitolata “Fenomenologia della Metacosa – 7 artisti nel 1979 a Milano e 25 anni dopo”.

Lino Mannocci artista

L’amicizia tra Mannocci e Ceribelli e le pubblicazioni in suo onore

Arialdo Ceribelli, fondatore della Galleria Ceribelli (https://www.galleriaceribelli.com/) di Bergamo è amico di Lino Mannocci fin dagli Settanta. Spesso si incontravano anche a Londra dove Mannocci viveva e Ceribelli collaborava con una casa editrice scolastica.

Il gallerista bergamasco ha collaborato numerose volte con l’artista e gli ha anche dedicato alcune mostre personali e collettive. Tra le personali troviamo “Lino Mannocci - Dipinti 1998-2004” che ha avuto luogo nell’inverno del 2004 e raccoglieva, per l’appunto, le opere dipinte dall’artista negli anni precedenti all’esposizione e, in particolare, gli ammassi vaganti di nuvole che scivolano al centro delle tele.

La seconda personale “Lino Mannocci - Stanze” è stata allestita nell’inverno del 2015, qualche mese dopo la mostra di Firenze alle Galleria d'arte moderna di Palazzo Pitti. L’artista si è presentato al pubblico con un'antologia di opere centrata sui due temi che hanno dominato la sua produzione pittorica dell'ultimo decennio: quello delle nuvole e quello delle architetture e sculture.

La Metacosa, invece, è la mostra collettiva che Arialdo Ceribelli, tra il 2019 e il 2021, ha voluto dedicare ai sette artisti che hanno costituito il gruppo. Sono esposte a sia opere risalenti agli anni Settanta e Ottanta, frutto del gruppo della Metacosa, sia opere realizzate negli anni più recenti dagli artisti. L’obiettivo del gallerista, nonché curatore della mostra, è quello di evidenziare il cambiamento stilistico dei dipinti nel corso degli anni e, allo stesso tempo, mettere in risalto l’influenza che possono essersi scambiati gli artisti.

Galleria Ceribelli (https://www.galleriaceribelli.com/it/) è aperta dal martedì al sabato dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 19.30, mentre la domenica e il lunedì su appuntamento.

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