Gianfranco Ferroni

Dal realismo esistenziale, al gruppo de La Metacosa, fino alle incisioni e alle litografie. Le opere del grande maestro Gianfranco Ferroni esposte alla Galleria Ceribelli di Bergamo

Gianfranco Ferroni

L'artista

Gianfranco Ferroni è considerato uno dei maggiori pittori figurativi italiani del Dopoguerra e uno tra i più importanti incisori. Nato a Livorno il 22 febbraio 1927, insieme alla famiglia si trasferisce ad Ancona ed è proprio qui che inizia a frequentare il liceo scientifico. Tuttavia, a causa della guerra, nel 1944 è costretto a interrompere il suo percorso di studi e a trasferirsi insieme ai genitori prima a Milano e poi a Tradate, in provincia di Varese.

Per Gianfranco Ferroni inizia un periodo turbolento, che segnerà il suo percorso artistico futuro, causato prima dalla solitudine che vive a Tradate e poi dall’allontanamento dai genitori che non erano propensi al suo volersi dedicare all’arte. Nel 1946 comincia a frequentare gli ambienti dell’Accademia di Brera a Milano, dove incontra il critico Franco Passoni e gli artisti Dova, Crippa e Meloni, Ajmone, Merlotti, Francese, Chighine, i quali rappresentano un grande stimolo per il pittore Gianfranco Ferroni che continua a studiare l’arte da autodidatta.

Nel 1952 inizia a frequentare a Milano i pittori del realismo esistenziale, che mai si dichiarano ufficialmente parte di un gruppo: parliamo di Mino Ceretti, Giuseppe Guerreschi, Bepi Romagnoni, Giuseppe Banchieri, Giuseppe Martinelli, Floriano Bodini e Tino Vaglieri. Gli artisti, tutti figli della guerra, vivono un senso di disperazione e privo di speranza che ritroviamo nelle loro opere.

Nel 1956 Gianfranco Ferroni, insieme a Vaglieri, fa un viaggio in Sicilia dal quale torna con una nuova consapevolezza che cambia il suo pensiero artistico e segna la prima grande svolta dell’artista: vuole raccontare la quotidianità ordinaria mettendo la “cosa” al centro e dipingerla così, pura, senza esaltazioni e idealizzazioni.

Gianfranco Ferroni Metacosa

La carriera artistica

Nel 1955 Gianfranco Ferroni espone la sua prima mostra personale alla Galleria Schettini di Milano, mentre i due anni successivi è presente alla Galleria Bergamini. Tuttavia, la sua prima importante partecipazione fu a Torino nel 1957 alla V edizione della mostra “Peintres d'aujourd'hui France - Italie”.

Negli anni Sessanta l’attività espositiva di Ferroni si intensifica: partecipa alla Biennale di Venezia insieme ai compagni, poi alla Biennale di Tokyo e alla Quadriennale di Roma. Nel 1968, per la prima volta, viene invitato alla Biennale di Venezia con una sala personale ma, all’ultimo minuto, decide di aderire alle proteste giovanili di quel momento esponendo i dipinti rivolti verso la parete. Questi infatti sono anni durante i quali il pittore vive un periodo di profonda contestazione e delusione che lo portano a rinunciare a qualsiasi tipo di ideologia e a smettere di dipingere per oltre un anno.

Grazie all’incisione, tecnica della quale diventerà un grande maestro, Ferroni si rialza e scopre una nuova dimensione. Dalla metà degli anni Settanta riprendono importanti eventi espositivi della carriera di Ferroni e gli anni Ottanta sono caratterizzati dalla sua adesione al movimento de La Metacosa, insieme a Giuseppe Bartolini, Giuseppe Biagi, Bernardino Luino, Sandro Luporini, Lino Mannocci e Giorgio Tonelli. I sette artisti condividevano l’ossessione di ritrarre il vero, ma ognuno lo faceva con un proprio stile personale, diverso da quello dei compagni.

Gianfranco Ferroni pittore

Maestro dell’incisione alla Galleria Ceribelli

Gli anni ottanta rappresentano per Gianfranco Ferroni un decennio importante anche per la sua ricerca grafica. In questi anni si concentra sullo studio dell'incisione e della litografia, ma già gli anni precedenti aveva realizzato diversi lavori. Il primo risale al 1957, la sua prima acquaforte intitolata “Periferia” e si concentra sui sobborghi metropolitani. Durante la sua carriera artistica Ferroni realizza 264 incisioni e 115 litografie che fanno di lui un maestro indiscusso della grafica.

La Galleria Ceribelli di Bergamo ospita al suo interno diverse opere di Ferroni. Arialdo Ceribelli, il fondatore, è un esperto conoscitore di grafica tant’è che nel 1993 inaugurò la sua galleria con una mostra dedicata all’opera grafica di Lucian Freud. Galleria Ceribelli possiede opere grafiche sia dei grandi maestri come Rembrandt H. van Rijn, Albrecht Dürer, Francisco Goya, Edouard Manet, sia di artisti artisti contemporanei nazionali e internazionali, che, per l’appunto, quelle di Gianfranco Ferroni, della cui opera grafica la Galleria ha curato i due cataloghi ragionati.

Tra le opere grafiche di Ferroni esposte alla Galleria Ceribelli troviamo “Città” (1960), “Ambiente sconvolto II” (1976), “Autoritratto seduto” (1979), “Oggetti” (1987), “Cono d’ombra” (1990) e “Straccio sul quadrato” (1998).

Hai qualche domanda?

Contattaci

Compila il form per avere informazioni su opere, artisti, mostre e collaborazioni. Ti ricontatteremo nel più breve tempo possibile.

I campi contrassegnati da * sono obbligatori.