Franz Furrer

Franz Furrer

La vita dell'artista

Biografia


Franz Furrer nasce a Carrara l’11 agosto 1921 da padre svizzero e madre italiana. Nell’ambiente cosmopolita di Losanna – dove è costretto a riparare nel 1944 dopo aver iniziato studi di medicina all’Università di Pisa – frequenta artisti e intellettuali che lo fanno decidere per una dedizione totale all’arte e alla pittura. In Svizzera è ancora forte l’eredità delle esperienze dadaistiche; Furrer ha modo anche di documentarsi sull’opera di Klee e di vari surrealisti. Così viene la sua prima esposizione nella primavera del 1945, entro l’eterogeneo gruppo di Art jeune.

Rientrato subito dopo in Italia, a Firenze, si sposa con una giovane pianista nel novembre 1945, e sempre a Firenze partecipa a quel clima vivace e magmatico che caratterizzò il capoluogo nell’immediato dopoguerra. ...

Nel 1946 viene la prima personale del pittore viareggino (che allora si firmava Karibi), alla fiorentina galleria Il Cenacolo, presentata da Michelangelo Masciotta e Berto Larderà. Presto in opposizione alle proposte astratte del gruppo fiorentino di Pittura d’oggi, Furrer si unisce a Michele Provinciali e Carlo Severa (col temporaneo ‘appoggio’ anche di Cagli, Capogrossi e Cavalli) sulla linea di un movimento che si chiamò Pittura concreta in chiaro aggancio alle esperienze di arte neo-concreta allora assai fortunate nelle aree più d’avanguardia del mondo tedesco ed elvetico. L’unica esposizione del movimento fu alla galleria fiorentina La vigna nuova, nel 1949, sostenuta da Giusta Nicco Fasola; poco dopo che un dipinto di Furrer era stato accettato alla Biennale di Venezia dell’anno precedente.

I contatti con gli artisti milanesi del movimento ARTE CONCRETA portarono Furrer a esporre presso la Galleria dell’Annunziata (1952), pur non interrompendo il legame con l’ambiente fiorentino come dimostra l’ulteriore esposizione presso La vigna nuova del 1951.
Ma lo spiccato individualismo del pittore, il suo stesso carattere schivo unito alla coscienza di un’identità artistica assai singolare lo allontanano dalla frequentazione assidua delle attività delle avanguardie.

Inizia a viaggiare, praticamente in tutto il mondo; talché, nonostante la partecipazione ad alcune collettive, solo nel 1975 è possibile registrare una nuova personale milanese, alla galleria Schettini, dove confluisce buona parte delle esperienze pittoriche degli anni ’60 e dei primi anni ’70.
Nel frattempo Furrer ha molto affinato la competenza in materia d’arte, ha riflettuto su Mondrian e sulle esperienze del costruttivismo: ecco le nuove esposizioni a Viareggio, galleria Barsotti, 1976, e galleria Il magazzino del sale, 1977; come pure le due conclusive del 1980, a Roma, galleria Citifin e a Genova, galleria Greminger.

L’artista muore a Viareggio il 13 novembre 1983.

Scopri tutte le

Pubblicazioni