La vita dell'artista
Biografia
Aurelio Bertoni è nato a Lovere, in provincia di Bergamo nel 1960. Dopo il liceo artistico, ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Brera, dove si è diplomato nel 1983.
Bertoni nasce come incisore, una scelta quasi isolata nel panorama dei giovani artisti italiani. Qualche apparizione, a ridosso degli anni di Accademia, lo aveva già segnalato come un talento fuori dal comune su un banco di prova difficile, dove è quasi impossibile barare. Sono lastre che impressionano per la forza del segno e la capacità, davvero rara in un giovane, di costruire un mondo poetico autonomo, già definito: spazi scaleni e figure contratte, bloccate in una specie di spasmo emotivo eppure vibranti, percorse da una tensione potente e segreta.
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Non era difficile pensare che una simile pienezza del disegno e una sensibilità così acuita potessero condurre alla pittura, esiti di eguale intensità. Verso la fine degli anni ottanta si può documentare una fase di passaggio, emozionante e delicata. Bertoni continua a incidere, ma da alcuni mesi si è rivolto anche alla pittura; il disegno a carboncino, il pastello e le tecniche miste sono il ponte che lo conduce al grande formato.
Basta un’occhiata alle sue figure rugginose per e monumentali per capire che il mutamento di scala non lo ha preoccupato; al contrario, Bertoni mostra una sicurezza, un disprezzo per il dettaglio e una capacità di dialogare con i grandi del Novecento che è indice di vera qualità d’artista; e di misura non comune.
Nel carboncino, soprattutto, la messa a punto è perfetta, e c’è l’impronta di un notevole disegnatore; le tecniche miste sono già passi decisi sulla strada della sua pittura.
Supera la tradizione bergamasca in cui sono invischiati certi suoi coetanei e si rivolge d’istinto ai grandi tedeschi e italiani fra le due guerre (Beckmann, Sironi e Permeke).
La sua ricerca sul colore è molto complessa, spazia dai post-impressionisti alle avanguardie.
