Arte figurativa Bergamo

Dalle origini fino ai giorni nostri, come nasce quell’arte che si contrappone all’astrattismo e quali sono gli esponenti dell’arte figurativa a Bergamo presenti alla Galleria Ceribelli.

Arte figurativa Bergamo

L’evoluzione dell’arte figurativa nella storia

Il termine arti figurative indica globalmente tutte quelle attività artistiche che si basano sulla riproduzione di figure: pittura, scultura, disegno, architettura, grafica e arti plastiche. Infatti, il figurativismo riguarda la rappresentazione di immagini esistenti nel mondo che ci circonda, raffigurate realisticamente dagli artisti, a volte in maniera fedele e accurata, altre in modo altamente distorto, e si contrappone all’arte astratta che, invece, usa forme, colori e linee per creare immagini non reali.

La più antica testimonianza di arte figurativa risale addirittura a 40 mila anni fa: alcune figure animali sono state ritrovate sulle pareti di una grotta del Borneo, isola dell'arcipelago malese. I ricercatori dell'australiana Griffith University, durante gli anni ‘90 dello scorso secolo, hanno studiato questi disegni e sono certi che si tratti della più remota rappresentazione umana, non astratta, di un oggetto reale.

Eppure non si tratta dell’unica testimonianza antica; anche nella grotta di Chauvet, in Francia, sono stati rinvenuti dipinti umani e gli studiosi sono arrivati alla conclusione che l’arte figurativa si è evoluta pressoché in contemporanea nel Sudest asiatico e in Europa e che i soggetti erano gli animali, prima, e le figure umane più complesse, poi.

Bergamo arte figurativa

L’arte figurativa del Rinascimento

Artisti rinascimentali come Lorenzo Lotto, Giovanni Cariani e Giovanni Battista Moroni sono stati alcuni dei protagonisti dell’arte figurativa Bergamo. Infatti, gli stili artisti del Rinascimento, del Barocco e del Realismo sono essenzialmente figurativi, mentre movimenti più recenti, come Impressionismo ed Espressionismo sono “anche” figurativi, ma meno concentrati sulla scrupolosa riproduzione della realtà. Se pensiamo, invece, al Fotorealismo e all’Iperrealismo sono movimenti contemporanei che si basano sull’essenziale rappresentazione di oggetti esistenti e reali. 

Le innovazioni rinascimentali in tema di arti figurative, affondano le loro radici nel XIV secolo quando Giotto, anticipatore del Rinascimento, inizia le sue ricerche intuitive sullo spazio e per primo dona alle figure umane massa corporea e fisionomie realistiche. Il nuovo stile rivoluzionato era caratterizzato da 3 elementi essenziali: la prospettiva lineare, l’attenzione all’uomo come individuo - sia a livello di fisionomia e anatomia, sia nella rappresentazione delle emozioni -, il ritorno all’essenzialità e il rifiuto degli elementi decorativi.

Firenze è la prima città protagonista dell’arte figurativa rinascimentale, seguita da Roma che, a partire dal primo Cinquecento, diventa la capitale indiscussa dell’arte, grazie anche al linguaggio maturo di artisti come Michelangelo e Raffaello. In Lombardia, Toscana, Emilia Romagna e Veneto, l’arte viene promossa dalle classi politiche intente a primeggiare le une sulle altre anche in campo artistico.

Arti figurative

Il figurativismo moderno

Il XX secolo è stato segnato da molte rivoluzioni nel campo dell’arte. Prime tra tutte, all’inizio del Novecento, ci sono le Avanguardie storiche, Espressionismo, Cubismo, Futurismo, Astrattismo, Dadaismo, le figure scomposte di Picasso, le opere di Duchamp, Pollock, Fontana, seguite più tardi dall’Espressionismo astratto e dalla Pop Art.

Il Novecento è popolato di arte figurativa ma in molti casi le opere, a differenza delle figure classiche, non sono equilibrate e realizzate con tecniche accademiche, bensì sono il frutto di una nuova idea di fare arte. È per questo motivo che le figure espressioniste di Kirchner, quelle cubiste di Picasso o quelle contorte e tormentate di Giacometti o di Bacon, vengono definite opere moderne e contemporanee. 

Nonostante questa nuova interpretazione di arte figurativa, la bellezza classica non moderna non è stata cancellata. Picasso dipingeva sì figure scomposte, ma è rimasto sempre molto sensibile alla cultura rinascimentale e neoclassica al punto che, negli anni Venti, abbandona temporaneamente il Cubismo per tornare a un’arte figurativa di stampo quasi accademico.

Arrivando ai giorni nostri, ci sono ancora artisti che esaltano la figura. Si pensi a Roberto Ferri che con la sua pittura celebra l’amore il dolore, il male, la morte e una bellezza classica che non è mai tramontata.

Arti figurative Bergamo

Galleria Ceribelli, arte figurativa Bergamo

Il fondatore di Galleria Ceribelli è Arialdo Ceribelli, uno studioso, collezionista ed esperto conoscitore della grafica originale e in generale dell'arte figurativa del Novecento. Alla città di Bergamo, non solo ha voluto trasmettere con continuità opere dell’arte antica e contemporanea e opere di giovani meritevoli, ma ha anche voluto restituire alla città i suoi artisti. Il suo fine era quello di colmare un vuoto, quello della scarsa attenzione verso i pittori locali e, come sostiene Arialdo Ceribelli, a Bergamo ce ne sono parecchi di artisti di valore riconosciuti anche a livello nazione. 

Agli autori suoi conterranei, negli anni ha dedicato sia mostre personali, sia mostre collettive, come quella organizzata alla fine del 2018, dedicata a sette artisti contemporanei bergamaschi: Aurelio Bertoni, Gianfranco Bonetti, Maurizio Bonfanti, Erminio Maffioletti, Francesco Parimbelli, Gianriccardo Piccoli e Alessandro Verdi. Intitolata “Spazio - Tempo. In figura”, la mostra alludeva proprio alle due dimensioni eterne della rappresentazione: arte figurativa e arte astratta che, come i due principi assoluti su cui si misurano gli eventi sensibili - spazio e tempo - identificano e differenziano il percorso di ogni artista. Ciascuno con un diverso immaginario, segno e colore, ma tutti figli del Novecento durante il quale sono riusciti a ritagliarsi il proprio spazio nel panorama artistico bergamasco. 

Galleria Ceribelli (https://www.galleriaceribelli.com/) è aperta dal martedì al sabato dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 19.30, mentre la domenica e il lunedì su appuntamento.

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