Pepi Merisio

Artist's life

Biography

Pepi Merisio è nato a Caravaggio nel 1931. Giovanissimo comincia a fotografare da autodidatta già nel 1947. Frequenta poi il Circolo Fotografico Milanese e più in generale l’ambiente fotografico di Milano, incontrando, tra gli altri, Paolo Monti, Antonio Arcari, Cesare Colombo e Pietro Donzelli.

Progressivamente protagonista del mondo amatoriale degli anni Cinquanta, ottiene numerosi e prestigiosi riconoscimenti in Italia e all’estero. Nel 1956 inizia la collaborazione con il Touring Club Italiano (che sfocerà nei volumi Lazio, Liguria, Abruzzo) e con numerose riviste: Camera, Photo Maxima, Pirelli, Look, Famiglia Cristiana, Stern, Paris-Match e molte altre.

Nel 1962 passa al professionismo e l’anno seguente entra nello staff di Epoca, allora certamente la più importante rivista per immagini italiana. L’ambito ideale della poetica di Merisio è la grande tradizione contadina e montanara della provincia italiana, con particolare riferimento all’ambiente alpino. ...

Dal 1964 al 1978 segue il pontificato di Paolo VI in Vaticano e nei viaggi all’estero.
Partecipa ai più importanti premi internazionali e ottenendo prestigiosi riconoscimenti, tra i quali: New talents of Popular photography (New York, 1963); Premio Fermo Reportage fotografico (Fermo, 1963); Premio Nazionale Fotoreporter italiani (Milano, 1964); Premio Internazionale Fotogiornalismo (Genova, 1965).
La rivista d’arte DU, di Zurigo, gli dedica tre numeri unici: Vaticano (1968), Siena (1970) e Italia cattolica (1972).

Caposaldo, dichiarazione d’intenti e summa preventiva della sua attività di narratore per immagini è l’opera Terra di Bergamo, in tre volumi, edita nel 1969 per il centenario della Banca Popolare di Bergamo, nel solco della magistrale lezione statunitense della Farm Security Administration. Da allora ha pubblicato un centinaio di libri fotografici con editori diversi.

Con il poeta Mario Luzi, ha pubblicato nel 2002 il volume Mi guarda Siena mentre per il Centro Studi Valle Imagna ha curato Per le antiche strade (2003) e Un altro paese (2004).

Nel 1972 la RAI gli dedica una puntata della trasmissione Occhio come mestiere, curato da Piero Berengo Gardin.
Nel 1979, per la Polaroid, esegue un reportage in bianco e nero ora conservato nella Collection Polaroid International di Boston.
Nel 1989, insieme a Roiter e a Berengo Gardin, rappresenta l’Italia nel volume commemorativo dei 75 anni della Leica.
Particolarmente significative sono le numerose opere di documentazione etno-geografica e d’arte, le personali allestite in Italia e all’estero.
Nel 1988 viene nominato dalla FIAF Maestro della Fotografia Italiana.

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