Giuliano Giuliani

Artist's life

Biography

Giuliano Giuliani è nato ad Ascoli Piceno il 24 marzo 1954.

La vocazione alla scultura e la scelta della pietra come materiale per le sue opere affondano le radici nell’immaginario dei suoi anni giovanili: nelle ore passate ad osservare il padre e lo zio al lavoro nella cava di famiglia a Colle San Marco. Un luogo che gli appartiene da sempre: acquistato qualche anno prima della nascita dell’artista, è stato da lui ereditato dopo la dismissione delle attività di scavo negli anni Ottanta. Ed è lì che ancora oggi Giuliani vive e lavora.

È in quel luogo che egli apprende i primi rudimenti tecnici e con essi la convinzione che il lavoro sia indissolubilmente legato ad un confronto serrato con la materia, al compimento di una fatica, che impegna mente e corpo, nel continuo tentativo di piegare alle proprie idee l’asperità della pietra e di sondarne limiti e fragilità. ...

Tra il 1971 e il 1975, Giuliani frequenta l’Istituto Statale d’Arte di Ascoli Piceno. Durante l’ultimo anno di studi, lo scultore tiene la sua prima mostra personale alla Galleria Nuove Proposte di Ascoli dal 22 al 29 marzo 1975. Vi presenta un gruppo di dodici opere in travertino tutte realizzate nella prima metà del decennio. Si tratta di una serie di nudi e torsi, che, pur nell’insistito richiamo alla figura umana, rivelano da subito un impianto non tradizionale della forma.

Conclusi gli studi superiori, alla fine degli anni Settanta, Giuliani si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Macerata. Qui segue le lezioni di Valeriano Trubbiani nella sezione di scultura. Nello stesso periodo, l’artista realizza una serie di opere che intitola Particolari anatomici, in cui la figura umana è ridotta in frammenti e porzioni a stento riconoscibili.

Nel corso degli anni Ottanta, Giuliani espone i Particolari anatomici in diverse mostre collettive (per il regesto completo delle esposizioni si rimanda all’elenco in calce a questo stesso volume), tra cui: la Rassegna di artisti piceni.

Allo scadere degli anni Ottanta, l’artista esegue un ristretto numero di sculture (tra cui Androgino del 1987, Donna dal viso verde del 1988, Donna e monte dello stesso anno e La Bella del 1989), in cui compie un parziale recupero della figura umana. È, tuttavia, proprio in quello stesso momento che più forte e manifesta si va facendo in lui l’esigenza di un rinnovamento totale del linguaggio e la necessità di abbandonare qualsiasi referente figurativo.

Il nuovo indirizzo sembra preannunciato dall’opera Pelle del 1989, in cui Giuliani, scavando il busto di una figura acefala, ne riduce il corpo al solo rivestimento esterno. Tra la fine del 1989 e la prima metà del 1990, realizza Il muro, che viene esposto nel settembre del 1990 alla mostra Ripe 90. Da qui la sua ricerca raggiunge la fase più matura. Lo scultore crea con la pietra, a cui resta visceralmente legato, forme del tutto nuove rispetto alle precedenti. Il suo intervento sulla materia diviene più invasivo. Una volta estratto il blocco dalla parete della cava, Giuliani ne lavora una superficie e su di essa trasferisce l’immagine della scultura così come s’è configurata nella sua mente. In seguito, invece di chiudere la forma in un volume, con un lungo e faticoso lavoro, scava il retro di questa stessa immagine fino a ridurre il blocco ad una pellicola di pochi millimetri di spessore, fino a negarne la stessa natura di pietra, il suo peso, la sua resistenza.

Le sculture di Giuliani, oltre che in numerose raccolte private, sono presenti nelle collezioni di Arte contemporanea dei Musei Vaticani, della Banca Nazionale del Lavoro di Roma, del Museo della Scultura Contemporanea di Matera, del Museo d’Arte Paolo Pini di Milano, del Centro per la Scultura Contemporanea di Cagli, del Museo Diocesano di Lecce, e all’interno del Parco Scultura Trasanni a Urbino, del Parco delle Sculture Casilino-Labicano a Roma e della città di Brufa.

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